Le nostre centrali idroelettriche
SCHIERANO
In Comune di Ovada, circa 500 metri a valle della confluenza tra Orba e Stura, è presente lo sbarramento costituito da una traversa in cemento armato che convoglia l’acqua all’opera di captazione in sponda sinistra. Di seguito, tramite canale a pelo libero con rivestimento in muratura lungo circa 4,4 km, la portata d’acqua è trasportata alla centrale idroelettrica in Località Schierano, nel comune di Rocca Grimalda, dove viene utilizzata per mezzo di una turbina Kaplan e restituita tramite canale di scarico lungo circa 800 metri al Rio Maggiore, che si immette nel Torrente Orba circa 500 metri più a valle, in Comune di Silvano d’Orba. L’impianto è stato oggetto di un rifacimento parziale nel corso del 2008 e ha potuto riprendere la produzione di energia idroelettrica nel corso del 2009 con una maggiore efficienza. L’opera di presa sul torrente Orba è costituita da una traversa in alveo e da un’opera di captazione in sponda sinistra da cui ha origine il canale di derivazione. La traversa, del tipo tracimabile a soglia fissa, presenta un profilo di tipo Creager e nella sua parte terminale in sponda sinistra, sono ubicate n. 3 paratoie piane sghiaiatrici, dalle quali viene rilasciato il DMV. L’opera di captazione è costituita da: n. 3 paratoie piane portate da pile sagomate e da una vasca di calma trapezoidale di lunghezza 40 metri intercettata da una paratoia piana di chiusura. Il canale di derivazione si sviluppa per una lunghezza di circa 4,4 km sulla sponda sinistra del torrente Orba. La vasca di carico, posta alla fine del canale di adduzione, è composta da un manufatto in calcestruzzo della capacità di 280 metri cubi. Essa, tramite tre bocche poste nella sua parte terminale, va ad alimentare la condotta forzata in acciaio. Tra il canale di adduzione e la vasca di carico vera a propria è posizionato uno sgrigliatore per la raccolta di foglie e quant’altro trasportato dall’acqua.Il fabbricato di centrale si trova al confine tra i Comuni di Rocca Grimalda e Silvano d’Orba, in Località Schierano n. 184, sulla sponda orografica sinistra del torrente Orba.
BORMIDA
L’impianto mini-idroelettrico ad acqua fluente è stato ultimato nel 2013 ed è sito in Comune di Castelnuovo Bormida con derivazione dal Fiume Bormida.L’opera di presa è sita in sponda destra orografica immediatamente a monte di una traversa fluviale esistente, attualmente a servizio del Canale Irriguo Carlo Alberto.L’impianto è stato progettato cercando di ridurre al minimo l’impatto che esso ha sul territorio limitando il tratto sotteso che di fatto risulta poco più dell’ingombro della traversa stessa e cercando di realizzare, per quanto possibile, strutture interrate e per tanto non visibili esternamente. Il canale di adduzione a sezione aperta, considerata una portata massima derivabile di 30m³/s, ha una larghezza di circa 20 metri ed e’ realizzato in c.a. gettato in opera.Nella parte terminale e’ stata realizzata una soletta che ospita l’impianto di sgrigliatura del canale, le paratoie per la gestione degli scarichi di fondo, e le paratoie principali sul canale stesso.Il locale centrale, anch’esso in c.a, è completamente interrato e contiene tre turbine tipo kaplan con relativi trasformatori e quadri di gestione. La restituzione delle acque nel Fiume Bormida è realizzata con un canale con caratteristiche analoghe a quello di adduzione.Presso la centrale idroelettrica è presente la cabina ENEL di cessione dell’energia alla rete nazionale. Il piccolo edificio, l’unico emergente, ospita anche i trasformatori ed alcuni quadri elettrici di gestione dell’impianto idroelettrico in progetto.L’intera area di intervento è stata sistemata con scogliere in massi che permettono la messa in sicurezza della zona nonché un miglior inserimento delle opere nell’ambiente naturale. La lunghezza complessiva dell’intervento è di poco più 150 metri e sottende un tratto del Fiume Bormida pari a circa 55 metri.
VISONE
In Comune di Visone, poco più a valle del centro abitato, è presente lo sbarramento sul Fiume Bormida costituito da una traversa in cemento armato che convoglia l’acqua all’opera di captazione in sponda destra. Di seguito, tramite canale a pelo libero con rivestimento in muratura lungo circa 1,3 km, la portata d’acqua è trasportata alla centrale idroelettrica, dove viene utilizzata per mezzo di una turbina Kaplan e restituita tramite canale di scarico lungo circa 220 metri al Fiume Bormida, sempre in Comune di Visone. L’impianto è stato oggetto di lavori di manutenzione ordinaria nel corso del 2010 e ha potuto riprendere, nel mese di marzo 2011, la produzione di energia idroelettrica con una maggiore efficienza. L’opera di presa sul Fiume Bormida è costituita da una traversa in alveo della lunghezza complessiva di circa 250 metri e da un’opera di captazione in sponda destra da cui ha origine il canale di derivazione. La traversa è del tipo tracimabile a soglia fissa. Nella sua parte terminale in sponda destra, in quadratura rispetto all’opera di captazione, sono ubicate n. 4 paratoie piane sghiaiatrici dalle quali viene rilasciato il DMV. Lo sbarramento presenta un dislivello tra il ciglio superiore e la platea di valle variabile da 2 a 3 metri. L’opera di captazione è costituita da n. 4 paratoie piane di 2x2 metri completamente automatizzate. Il canale di derivazione si sviluppa per una lunghezza complessiva di 1.260 m sulla sponda destra del Fiume Bormida. Il manufatto è realizzato in parte in cemento armato ed in parte in pietra e malta, è interamente a cielo libero e si presenta quasi interamente in trincea. La vasca di carico, posta alla fine del canale di adduzione, è costituita dal canale di adduzione stesso. Alla vasca di carico vera e propria è posizionato uno sgrigliatore automatico per la raccolta di foglie e quant’altro trasportato dall’acqua. L’energia prodotta dal gruppo turbina generatore, installato in una struttura esterna al fabbricato della vecchia centrale, viene consegnata alla rete di media tensione (15 kV) nel punto di allaccio Enel posta all’interno del vecchio edificio.
SCHIERANO 2
Viste le sempre più crescenti esigenze energetiche del paese e gli indirizzi politici sia a livello nazionale che regionale che provinciale di potenziamento e razionalizzazione di risorse esistenti, la S.I.P. ha pensato di utilizzare a scopo idroelettrico il salto residuo esistente sul canale di scarico della centrale di Schierano, prima della restituzione delle acque al torrente Orba. L’impianto idroelettrico utilizza il canale di scarico esistente della centrale Schierano 1 mediante una nuova centrale ubicata appena a monte della confluenza del rio Maggiore. L’acqua derivata viene restituita al torrente Orba circa 280 metri più a valle, nella stessa attuale posizione e mediante lo stesso canale di scarico. All’interno del fabbricato di centrale è stata collocata una turbina Kaplan ed un generatore elettrico. L’energia prodotta dal generatore in bassa tensione viene elevata a media tensione da un trasformatore elettrico, ed infine immessa nella rete elettrica esistente. Tale intervento consente una produzione di energia elettrica “pulita” in grado di soddisfare i consumi energetici di circa 300 famiglie, mediante una semplice sistemazione e razionalizzazione del canale di scarico di una centrale esistente senza alcun ulteriore prelievo dal torrente Orba.
I principali dati tecnici dell’impianto sono:
- salto idraulico netto 4,5 m
- portata massima dell’impianto 4 m3/s
- portata media annua derivabile 2,60 m3/s
SAUZE DI CESANA
Scopo del progetto è la derivazione di acque da destinare alla produzione di energia elettrica in prossimità dell’abitato di Sauze di Cesana. La zona entro la quale si sviluppa l’impianto è quella del versante orografico sinistro della valle del Torrente Ripa, con presa e restituzione delle acque in Comune di Sauze di Cesana. L’opera di presa è del tipo “a trappola” e la vasca di carico, connessa attraverso un canale interrato in cemento armato alla presa “a trappola”, è ubicata poco a monte dello sbocco del rio Chalvet nel Ripa, parzialmente incassata nella sponda. E' protetta da massi in scogliera, parzialmente interrata ed accessibile da una torretta, in cui sono installate tutte le apparecchiature di misura e controllo. La nuova condotta e' posata integralmente sotto terra, nel primo tratto (circa 290 m.) in fregio al corso d’acqua e a mezza costa, successivamente per 944 m. sotto strada. Il percorso della condotta si sviluppa trasversalmente al pendio che insiste in sponda sinistra sul corso d’acqua e nel tratto terminale la condotta è sistemata con opere di sostegno in muri in pietra, ed opere di regimazione idraulica. Tale percorso può essere utilizzato in alternativa alla strada esistente oppure per attività sportive (es: mountain –bike). La centrale di produzione, disposta a monte del Ponte delle Albere, è all’aperto, ben inserita nel contesto montano. Infatti si è optato per una tipologia di fabbricato di tipo alpino, che consenta di mascherare la sua funzione naturale. Il canale di derivazione è dotato in chiusura di una paratoia piana per lo sghiaiamento del materiale più minuto non intercettato dalla griglia e da una paratoia di chiusura per l’esclusione della vasca di carico. La movimentazione di quest’ultima consente d’integrare la portata defluente dalla scala-pesci per il raggiungimento del corretto valore di DMV. A valle della paratoia una tubazione interrata consente di scaricare le acque di cacciata in alveo, poco a monte del Rio Chalvet.
ABBIATEGRASSO
Realizzazione di un nuovo impianto idroelettrico denominato “SALTO DELLA CASALINA” sul Canale scolmatore Nord-Ovest (CSNO), in comune di Abbiategrasso, in Provincia di Milano. L’impianto idroelettrico sfrutta un salto esistente sul CSNO, in corrispondenza di uno scivolo artificiale in Località Casalina, ubicato a valle dall’intersezione del Canale Scolmatore Nord-Ovest con il Naviglio Grande e a monte dalla confluenza in Ticino. Il fabbricato di centrale è collocato in sponda sinistra del CSNO. Al suo interno avviene la trasformazione dell’energia potenziale dell’acqua ad energia meccanica ed elettrica mediante una turbina Kaplan ed un generatore elettrico, entrambi ad asse verticale. L’energia prodotta dal generatore in bassa tensione viene elevata a media tensione da un trasformatore elettrico, ed infine immessa nella rete elettrica esistente. Tale intervento consente la produzione di energia elettrica “pulita” da immettere nella rete elettrica nazionale, in grado di soddisfare mediamente i consumi energetici di circa 600 famiglie, mediante lo sfruttamento di un salto esistente sul Canale Scolmatore Nord Ovest, senza alcun ulteriore prelievo di acqua da corsi d’acqua naturali. L’impianto risulta perfettamente in linea con le attuali indicazioni vigenti in merito allo sviluppo e potenziamento di fonti di energie alternative rinnovabili. Il progetto in esame parte dal semplicissimo concetto di recuperare l’energia idraulica attualmente persa lungo il Canale Scolmatore Nord-Ovest in corrispondenza del Salto della Casalina mediante la realizzazione di un piccolo impianto idroelettrico il più possibile inserito nel contesto ambientale dell’area, senza modificare l’attuale geometria del Canale Scolmatore e quindi senza alterare l’attuale capacità di deflusso delle acque durante le piene.
I principali dati tecnici dell’impianto sono:
- salto idraulico di concessione 6,7 m
- portata massima dell’impianto 8,60 m3/s
- portata media annua derivabile 3,40 m3/s
Nuove Realizzazioni
PIANEZZA
Realizzazione di un nuovo impianto idroelettrico denominato “SALTO DORA RIPARIA” Il progetto riguarda la costruzione di un impianto idroelettrico su traversa esistente del fiume DORA RIPARIA all’altezza del Capoluogo di Pianezza. L’impianto idroelettrico previsto, di nuova realizzazione, si sviluppa in un tratto quasi terminale del Fiume Dora Riparia, circa 15 km prima della confluenza con il Fiume Po. L’opera valorizza il salto di una briglia esistente, posta a servizio dei consorzi irrigui “La Barola” e “La Comune”. Il progetto prevede un gruppo di produzione con due turbine posto in sponda sinistra orografica. L’impianto in progetto, non disponendo di capacità di invaso degli afflussi, deriva buona parte della portata presente nel corso d'acqua; sul corpo traversa è garantito il deflusso di una quota della portata sempre superiore al deflusso minimo vitale (DMV), anche in periodi di magra se ovviamente è disponibile da monte. Quindi nell’ impianto in progetto le macchine idrauliche ed elettriche producono con modi e tempi totalmente dipendenti dalla disponibilità idrica del corso d'acqua; nel caso in cui il corso d'acqua sia in magra e si scenda sotto un livello minimo di portata, cessa la produzione di energia elettrica. L’impianto è di tipo puntuale, in quanto non sottende tratti di alveo naturale. La traversa, posta diagonalmente rispetto all’asse del Fiume Dora Riparia, ha un coronamento in calcestruzzo formata da vari gradoni in massi e calcestruzzo che formano localmente cumuli isolati o piccoli ristagni d’acqua e ospita nella parte centrale vari tipi di vegetazione. La derivazione in progetto deriva la portata attraverso una nuova opera di captazione prevista in sponda sinistra orografica. Al fine di aumentare la sezione idraulica dell’imbocco alla presa in progetto, ottimizzare la valorizzazione della risorsa garantendo nel contempo la massima sicurezza idraulica, la traversa è modificata planimetricamente in prossimità della sponda sinistra per uno sviluppo di circa 40 m. A lato dell’impianto in progetto si prevede la formazione di uno scarico di fondo, di sezione rettangolare, completamente interrato e contenuto al di sotto del piano campagna, la funzionalità dello scarico è garantita da una paratoia piana. A completare i lavori di adeguamento della traversa si prevede la formazione di due passaggi artificiali per l’ittiofauna, uno sul lato destro e uno sul lato sinistro della traversa, il passaggio è di tipo a vasche successive collegate con passaggi idraulici a fenditure verticali. L’impianto idroelettrico deriva la portata in sinistra orografica valorizzando il carico idraulico esistente ed è posizionato a lato della traversa, esso è composto da due turbine Kaplan con relativi canali di adduzione e restituzione ed è realizzato in modo da non prevedere tratti sottesi naturali. Vi è un canale di adduzione con parte iniziale a cielo aperto, a seguito dei dispositivi sgrigliatori il canale di adduzione diventa scatolare e subisce un marcato approfondimento sino a raggiungere la quota del distributore della turbina Kaplan ad asse verticale. I canali di restituzione sono completamente interrati e sopra di essi sono realizzati i locali quadri e di gestione, il tutto completamente interrato per ottenere un impianto molto compatto. La connessione alla rete elettrica è prevista mediante la realizzazione di un basso fabbricato indipendente dal locale turbine posto a circa 350 m a Est rispetto alla centrale, ottenuta in un’area libera (prato) e raggiungibile dal tracciato dell’esistente pista ciclabile mediante un breve tratto di nuova pista di accesso di circa 50 metri.
Le caratteristiche del prelievo risultano:
- portata massima derivabile = 40,000 m³/s;
- portata derivata media = 11,032 m³/s;
- portata derivata minima = 2,000 m³/s;
- DMV di base = 5,278 m³/s;